lunedì 13 giugno 2011

Carmilla

Le abitudini di Carmilla - Una passeggiata
Ero affascinata da quella ragazza per molti versi.
Ma c'erano altri aspetti di lei che non mi piacevano.
Inizierò con la sua descrizione. Era più alta della media delle donne,snella e molto aggraziata. Tranne il fatto che i suoi movimenti erano languidi...Molto languidi, non c'era nulla in lei che lasciasse sospettare che fosse malata. La sua carnagione era colorita e brillante; i lineamenti minuti e meravigliosamente modellati;  grandi occhi erano scuri e lucenti; i capelli erano bellissimi, non avevo mai visto dei capelli così folti e lunghi quando li lasciava sciolti sulle spalle; spesso vi infilavo una mano e ridevo, meravigliata del loro volume. Erano fini e soffici,e di un castano scuro con sfumature dorate. Amavo lasciarli ricadere sotto il loro peso come quando nella sua stanza, mentre Cramilla era seduta su una sedia e parlava con la sua voce dolcissima, io le intrecciavo le chiome e poi la rispettinavo giocando con i suoi capelli. Cielo! Se avessi saputo!
Ho detto che c'erano dei particolari in lei che non mi piacevano.
Ho raccontato della sensazione di intimità che provai la prima volta che la vidi in casa mia, ma in seguito lei mantenne il più assoluto silenzio riguardo a se stessa,sua madre, la sua storia, tutto ciò che riguardava la sua vita, i suoi progetti,la gente che frequentava.
Probabilmente il mio era un atteggiamento irragionevole, forse sbagliavo; avrei dovuto rispettare l'ordine solenne impartito dalla principessa vestita di nero a mio padre.
Ma la curiosità è una passione che non trova pace, e nessuna ragazza può sopportare di non trovare risposta alle sue domande e proposito di un'altra ragazza.
Che male ci sarebbe stato a dirmi ciò che desideravo sapere con tanto ardore?
Non aveva fiducia nel mio onore e nel mio buon senso?
Perchè non mi credeva quando le giuravo con solennità che non avrei riferito una sola sillaba di quello che lei mi avrebbe detto?
Mi sembrava che in lei ci fosse una freddezza ono adeguata a una fanciulla della sua età, nel persistente, malinconico anche se gentile rifiuto di concedermi sia pure un soltanto un raggio di luce sulla sua vita.

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