mercoledì 19 ottobre 2011

...sono così.... quella che nessuno si aspetta che io sia … sono semplicemente me stessa quella che sogna in una notte stellata...

....quella che ama perdersi in un abbraccio....in uno sguardo....quella degli abbracci stretti,calorosi....uno sguardo speciale....la gioia di ricevere posta....magari una mail inaspettata....Fare un giro in macchina....Accendere la radio proprio quando stanno trasmettendo la tua canzone preferita....Restare sdraiata a letto ed ascoltare il rumore della pioggia....i profumi....le creme....una telefonata inaspettata...una bella chiaccherata....la spiaggia....il mare....i suoni e i profumi....ridere di me stessa....le telefonate di mezzanotte che durano ore....ridere senza ragione....avere qualcuno che ti dice che sei bellissima....gli amici...ascoltare accidentalmente qualcuno dire qualcosa di te...Ridere così forte che ti fanno male le mascelle....conoscere nuovi amici....trascorrere del tempo coi vecchi amici....sentire le loro risate e vedere le loro espressioni....dire quando si vuole bene....abbracciarsi....innamorarmi...qualcuno che gioca coi miei capelli....una carezza inaspettata....un bacio profondo....il battito del cuore....sognare...amare il volo....la libertà....la spensieratezza....teenrti mano nella mano con qualcuno a cui vuoi tanto bene....Le coccole della mamma....il profumo di un neonato....la delicatezza....la tenerezza....guardare l'alba...affrontare e non scappare....combattere....amare....far valere e sentire i miei sentimenti....sorridere...solare....leggere un sms e sorridere....ascolatre ed emozionarsi sulle note delle canzoni che amo....qualla che sente stringersi il cuore....e ricordarsi di quanto può essere bella la vita...."E se per una volta,chiudessi la porta dietro di me per aprire la finestra delle mie fantasie e dei miei sogni?Emergerebbero,così le mie qualità più intime e private,il mio fascino interiore,fatto di piccoli particolari,di attenzioni,di sguardi....avrò combattuto per la mia vita..avrò lottato per quel desiderio incessante che scorre dentro me...avrò regalato a me stessa la possibilità di tentare con tenacia senza alcun rimpianto....E se nn riesco? Avrò comuque regalato tutta me stessa....Perchè un sogno merita sempre di essere inseguito e vissuto,a discapito di tutto,contro  chi non crede nelle possibilità di riuscita,perchè oggi più che mai ho deciso di percorrere quella strada fino in fondo,di tentare l'impossibile,per fare in modo che quel sogno sia la mia realtà....

martedì 6 settembre 2011

Gladys poco più che ventenne,abbandonata troppo in fretta da un marito e da una madre che vedevano in lei soltanto un impiccio,a poco a poco aveva anche raggiunto qualche traguardo. Galdys si era persa dentro il fluire dei suoi pensieri senza neppure accorgersi di aver finito il caffellatte da un pezzo. Mamma Della non aveva mai smesso di urlare,di insultarla,di schiacciarla sotto il peso delle sue responsabilità. Ma lei tutta presa da quei pochi ricordi che la sua squallida vita le aveva fatto vivere,non l'aveva neppure ascoltata. Aveva solo voglia di sdraiarsi. Faceva caldo,aveva la schiena a pezzi e le gambe gonfie. Radunò le sue ultime energie. "Fuoriiiii"" incominciò a urlare. "Vattene da qui. Una volta per tutte. Sei capace di andare a farti fottere?E' una vita che ti sei dimenticata di me. Vai fuori di quiiiii".
Della era sbigottita:si sentì trascinare fuori dalla porta da braccia e mani così forti che contrastavano con l'apparente fragilità di sua figlia.
Non riusciva neppure a detestarla. Era un tale fallimento ai suoi occhi che preferiva provare nei suoi confronti alcun tipo di sentimento.
Il rumore della porta sbattuta con violenza alle sue spalle per Gladys fu una vera liberazione. Finalmente poteva andare a sdraiarsi. Rimanevamo motagne di piatti da lavare,quintali di muffa e polvere da spazzar via,non sarebbe bastata una vita per dare alla sua stamberga un'aria decente. Ma quelle due stanze malconcie erano le sue e di nessun altro. Era affezionata alla sua tana. Nella penombra che due persiane sgangherate erano in grado di offrire alla camera da letto,sdraiata sotto un rumoroso ventilatore a pale,Gladys pensava al futuro.
"Sarai una gran figlia" ripeteva tra sè a voce alta,accarezzandosi la pancia ormai ingombrante,quasi a volersi convincere di un domani tutto in salita.
"Sarai bellissima,sarai l'orgoglio di tua madre e imparerai presto a usarli quei bastardi degli uomini e a non farti usare solo da loro. Oh,te lo insegnerà la tua mamma" diceva,asciugandosi le lacrime.che avrebbe voluto terribilmente ricacciare dentro di sè. "Imparerai da me a dire di no,a tenerli sulla lama de rasoio. Ma soprattutto,figlia mia,imparerai a scegliere. Cosa che questo straccio di madre non ha mai imparato a fare".
A quella creatura eccezzionale mancava solo un nome ci pensava da mesi e non era ancora riuscita a trovarne uno che fosse all'altezza. Vivienne,Rosemary,Nancy...nessuno la convinceva. Ma quella sera fu come illuminata. "Ma certo,tesoro mio" disse ad alta voce con un lampo negli occhi. "Ti chiamerai come la Talmadge,la mia attrice preferita. Ha fatto film meravigliosi lei. E poi la sua vita assomiglia tanto alla nostra:anche lei è stata abbandonata fin da piccola da un padre alcolizzato e violento. Proprio come farò io con te. Oggi lei è una delle donne più affascinanti,ricche e invidiate d'America. Ti chiamerai Norma. Norma Jeane. E sarai la mia consolazione".....
....."Se non fosse per questo bambino che si agita dentro di me,preferirei non essere neanche ventuta al mondo" borbottò a bassa voce Gladys,mentre sorseggiava la sua tazza di caffè bollente,incurante dello strazio di sua madre che le perforava le orecchie.
Aveva ragione. Dopo la scomparsa del padre,aveva cercato con tutte le sue forze di trovare fra le braccia di altri uomini lo stesso calore,lo stesso affetto. Ma invano. Eppure,piano piano lei nel corso di quegli ultimi anni era riuscita a leccarsi da sola le ferite e ricostruire faticosamente pezzo per pezzo quel che restava della sua vita. Oh,certo sua madre non aveva mosso un dito. Della,anzi,subito dopo il ricovero del marito in manicomio,non aveva esitato a fare gli occhi dolci a un ricco uomo d'affari,che l'aveva sposata in fretta e furia. In fondo era quello che aveva sempre desiderato:liberarsi di un passato ingombrante e ricominciare a essere la bella donna che era,facendosi ammirare dagli uomini affascinanti e danarosi....
Quella mattina andava tutto storto. Perfino la caffettiera non ne voleva sapere di fare il suo dovere:gorgogliava da più di cinque minuti,ma nel caffè neppure l'ombra. Di lì a poco sarebbe scoppiato tutto. La cucina a gas cadeva a pezzi e aveva un aspetto desolante:il bricco del latte aveva debordato,riempiendo di schiuma bianca e appiccicosa il piano cottura. Le macchie di unto del formanggio abbrustolito la sera prima erano schizzate come schegge impazzite sulla tappezzeria ammuffita. Ci avrebbe impeigato due anni a farle sparire. Per non parlare del pavimento:aveva rischiato di rompersi l'osso del collo e allora si che sarebbero iniziati i guai. Era scivolata sulla pipì di Jack.il bastardino che aveva trovato in strada tornando dal lavoro e che non aveva ancora imparato a fare i bisogni sul prato dei vicini. Per giunta faceva un caldo infernale nonstante fosse soltanto metà maggio.
"Questo è uno di quei giorni in cui avrei fatto meglio a restarmene a letto" bofonchiò tra sè Gladys,accarezzandosi il pancione con una mano e asciugandosi il sudore con l'altra.
Quella era la sua terza volta:ma sarebbe stato tutto diverso,ne era sicura.
Robert e Berniece,i suoi primi due figli,se li era portati via quel bastardo del suo ex marito,John;glieli aveva rapiti quando si erano separati.....
Quanod quelle immagini non ritornavano nei suoi incubi quotidiani,ci pensava sua madre Della a ricordare il fallimento di donna che era. E quella mattina,quella maledetta mattina del bricco e della caffettiera fuori uso,mamma Della si era presentata di buon'ora alla sua porta di casa.....

MARILYN MONROE....Vivere E Morire D'Amore....Era Questa La Sua Condanna:Essere Nata Per Amare Ed Essere Incapace Di Farlo.

......

giovedì 16 giugno 2011

Carmilla

Deperimento
 Sarebbe inutile tentare di spiegare l'orrore con cui, anche ora, ripenso a quella notte. Non era un terrore transitorio, come quelli che seguono i sogni. Era una paura che sembrava diventare più forte via via che il tempo passava. La stanza e perfino i mobili sembravano intrisi di terrore, dopo quell'apparizione.
Il giorno seguente non sopportai di restare da sola nemmeno per un minuto.
L'avrei detto a papà, ma avevo due buone ragioni, anche se opposte, per non farlo. Da una parte pensavo che avrebbe riso della mia storia e non avrei mai sopportato che mi predesse in giro; dall'altra temenvo che si sarebbe spaventato, immaginando che ero stata colpita dalla misteriosa malattia che aveva invaso la nostra contea. Io non avevo dubbi in proposito e, visto che ultimamente era stato malato, temevo di spaventarlo troppo.
Mi sfogai con le mie comprensive compagne,la signora Perrodon e la signorina De Lafontaine. Entrambe capirono che ero nervosa e depressa e alla fine raccontai loro quello che mi pesava sul cuore.
La signorina rise, ma mi sembrò che la signora Perrodon mi guardasse ansiosa.
"A proposito", disse la signorina ridendo, " il lungo sentiero costeggiato dai cedri, quello dietro la finestra della camera di Carmilla, è abitato da spettri."
"Che sciocchezza!", esclamò la signora Perrodon, che evidentemente riteneva quella osservazione poco opportuna. "Chi te l'ha detto,mia cara?"
"Martin ha detto che è venuto due volte, verso sera, per riparare il vecchio cancello sul cortile, e che per due volte ha visto la stessa figura femminile camminare lungo quel sentiero."
"Non mi sembra tanto strano,visto che ci sono sempre le mucche da mungere sui prati che costeggiano il fiume", commentò l'altra.
"Lo so; ma Martin era spaventato e non ho mai visto nessuno così spaventato."
"Non bisogna dire niente a Carmilla perchè dalla fienestra della sua camera si vede quel sentiero", mi intromisi io, " e lei è ancora più paurosa di me, se questo è possibile."
Quel giorno Carmilla scese molto più tardi del solito.
"Ho avuto così tanta paura questa notte!", disse non appena fummo insieme. "Sono certa che avrei visto qualcosa di terribile se non fosse stato per il portafortuna che abbiamo comprato da quel saltimbanco che ho coperto di insulti. Ho sognato che qualcosa di nero saliva sul mio letto e mi sono svegliata terrorizzata. Per alcuni seondi ho davvero creduto di vedere una figura nera accanto al camino, ma poi ho cercato il portafortuna che tengo sotto al cuscino e nel momenot in cui l'ho toccato, la figura è scomparsa. Sono certa che se non l'avessi avuto accanto, avrei visto qualcosa di terrificante che avrebbe potuto anche farmi del male, come a quelle povere persone."
"Ora ascolta me", dissi, e le raccontai la avventura, che lei ascoltò con uno sguardo pieno di orrore.
"Avevi accanto a te il portafortuna?", mi chiese con fervore.
"No,l'avevo messo nel vaso cinese nella sala, ma questa notte lo porterò di certo con me, visto che tu hai così tanta fiducia in lui."
Anche a distanza di tanto tempo non so dirvi, e non capisco nemmeno io, come quella sera riuscissi a superare il mio terrore e ad andare a letto da sola nella mia camera. Ricordo di aver messo il portafortuna sotto il cuscino. Mi addormentai all'improvviso e dormii profondamente per tutta la notte.
La notte seguente trascorse ugualmente tranquilla. Il mio sonno era profondo e senza sogni. Ma mi svegliavo sempre con un senso di spossatezza e malinconia, che tuttavia non arrivava a livelli preoccupanti.
Per alcune notti dormii profondamente; ma tutte le mattina sentivo la stessa stanchezza e un languore che mi opprimeva per tutto il giorno. Mi sentivo cambiata. Una strana malinconia incombeva su di me, una malinconia che non riuscivo a scrollarmi di dosso. Cominciai a nutrire vaghi pensieri di morte; la sola idea stava prendendo possesso di me, in modo gentile e, in un certo senso, piacevole. Era un'idea triste, ma insinuava in me una sensazione dolce. Qualunque cosa fosse, la mia anima ne era soggiogata.
Non avrei mai ammesso di essere malata, non avrei mai parlato con mio padre o permesso che il dottore mi visitasse.
Carmilla divenne più affettuosa ancora nei miei confronti e suoi strani parossismi di languida adorazione per me divennero più frequenti.

Carmilla

Il sogno
 
Quella notte feci unsogno che segnò l'inizio di un'agonia molto singolare.
Non posso definirlo un incubo perchè ero conscia di essere addormetata. Sapevo anche di essere in camera mia, nel mio letto, dove in effetti ero. Infatti, vidi, o immaginai di vedere, la stanza e i mobili come li avevo visti prima di chiudere gli occhi; era tutto molto buio e intravidi qualcosa che si muoveva ai piedi del letto, che non riuscii a distinguere bene in primo momento. Ma poi vidi che era un grosso animale nero, simile a un gatto mostruoso. Poteva essere lungo circa un metro e mezzo o anche di più, perchè copriva tutto il tappeto passandovi sopra. Continuava ad andare avnti e indietro con l'agilità sinistra di una bestia chiusa in gabbia. Non riuscii a gridare anche se, come potete immaginare, ero terrorizzata. Il passo della belva si faceva sempre più veloce e la stanza sempre più nera; alla fine le tenebre erano tanto fitte che non riuscivo a vedere altro che i suoi occhi. Sentii che l'animale balzava con agilità sul letto. I suoi due grossi occhi si avvicinarono al mio viso e all'improvviso avvertii un dolore acuto, come se due grossi aghi, distant l'uno dall'altro pochi centimetri, mi penetrassero nel petto. Mi svegliai con un grido. La stanza era illuminata dalla solita candela che bruciava tutta la notte. Vidi una figura femminile ai piedi del letto, sulla destra. Indossava un lungo vestito nero. I capelli erano sciolti e le ricadevano sulle spalle. Un masso non sarebbe potuto essere più immobile. Non sembrava nemmeno che la figura respirasse. Poi, mentre la fissavo, cambiò posizione e si mosse verso la porta. Quando la raggiunse, l'aprì e se ne andò.
Ora mi sentivo più sollevata e ricominciai a respirare. Per prima cosa pensai che Carmilla avesse voluto farmi uno scherzo e di aver dimenticato di chiudere la porta a chiave. Mi affrettai a controllare, ma la porta era chiusa dall'interno, come al solito.
Avevo paura di aprirla...ero terrorizzata. Mi precipitai a letto e nascosi la testa sotto le coperte, giacendo lì più morta che viva fino alla mattina seguente.

Carmilla

Un'agonia molto strana
 Tornammo in sala e ci sedemmo davanti al caffè e alla cioccolata, che Carmilla non beveva mai, la ragazza sembrava essersi del tutto ripresa e la signora Perrodon e la signorina De Lafontaine si unirono a noi. Mentre giocavamo a carte, papà ci raggiuse per bere il suo tè.
Terminata la partita, si sedette sul divano accanto a Carmilla e le chiese, con una certa ansia, se aveva ricevuto notizie dall madre dopo il suo arrivo da noi.
Lei rispose di no.
Poi le chiese se sapeva come raggiungerla con un'eventuale lettera.
"Non saprei dirlo", rispose lei restando sul vago, ""ma in ogni caso sto pensando di lasciarvi. Siete stati troppo ospitali e gentili con me. Vi ho causato un'infinità di guai e vorrei prendere una carrozza domani mattina, per partire alla ricerca di mia madre. So dove potrebbe trovarsi, anche se non ne sono abbatsanza certa per dirvelo."
"Ma voi non dovete pensare di fare una cosa simile". esclamò mio padre con mio grande sollievo.
"Non possimao perdervi così, e io non permetterò che voi ve ne andiate, se non sotto la scorta di vostra madre, che è stata tanto buona da consentrivi di rimanere con noi fino al suo ritorno. Sarei felice di sapere che avete ricevuto sue notizie. Questa sera le vosi sulla misteriosa malattia che sta dilagando nella nostra contea si sono fatte allarmanti. E, mia bella ospite, io sento la responsabilità della vostra salute, ora che non ho il sostegno di vostra madre. Ma farò del mio meglio; una cosa è comunque certa: voi non andrete da nessuna parte, a meno che non sia vostra madre a chiederlo. E poi soffriremmo troppo della perdita per accettare con tanta facilità la vostra partenza."
"Grazie infinite, millevolte grazie per la vostra ospitalità", disse lei sorridendo. "Siete tutti troppo gentili con me. Di rado nella mia vita sono stata tato felice, come lo sono ora nel vostro splendido castello, sotto la vostra protezione e incompagnia della vostra cara figliola."
Lui le baciò la mano con galanteria, e sorrise compiaciuto del bel discorso di lei.
Come al solito accompagnai Carmilla nella sua stanza e rimasi seduta sul suo letto a chiaccherare fino all'ora di coricarsi.
"Credi", dissi alla fine, "che potrai mai confidarti con me?"
Lei si voltò sorridendo, ma non rispose; continuò a sorridere.
"Non vuoi rispondermi?", dissi io, "Non puoi rispondere con un no; capisco: non avrei dovuto chiederlo."
"Avevi tutti i diritti di chiedermi questo e qualsiasi altra cosa. Tu non sai quanto mi sei cara, o altrimenti non penseresti che ci siano delle confidenze troppo grandi per te. Ma sono soggiogata da tali vincoli, vincoli terribili, che non oso raccontare la mia storia nemmeno a te. Ma è vicino il momento in cui saprai tutto. Mi giudicherai crudele, egoista, ma l'amore è sempre egoista; più è ardente, più è egoista. Non immagini quanto io sia gelosa. Tu devi venire con me, amarmi fino alla morte; oppure odiarmi, mam dovrai pur sempre venire con me, odiandomi nella morte e anche oltre. Non esiste la parola indifferenza nella mia apatica natura."
"Ora, Carmilla, ricominci a dire quelle sciocchezze", mi affrettai a balbettare.
"No di certo, anche se sono una stupida sciocca, piena di paure a fantasie; per il tuo bene, parlerò da saggia. Sei mai stata a un ballo?"
"No,com'è? Tu ci sei stata? Dev'essere stato bellissimo."
"L'ho quasi dimenticato: è stato ani fa."
Io risi.
"Non sei così vecchia, non puoi aver già dimenticatoil tuo primo ballo."
"Ricordo tutto del ballo, ma devo afre uno sforzo. Vedo tutto come vedono i sommozzatori: attraverso una cortina densa,ondeggiante, ma trasparente. Quella notte accadde qualcosa che ha confuso tutta la scena; facendo sfumare i colori. Sono stata quasi assassinata, ferita qui", si toccò il petto, " e da allora nulla è mai stato più lo stesso."
"Sei stat vicino a morire?"
"Si, per un amore crudele, uno strano amore che stava per rubarmi la vita. L'amore deve sempre ottenere dei sacrifici. E non ci sono sacrifici senza sangue. Andiamo a leto ora; mi sento esausta. Mi chiedo come riuscirò ad alzarmi dal letto per venire a chiudere a chiave la porta."
Rimase sdraiata con le belle mani infilate tra i folti capelli,sotto le gote; la sua testolina riposava sul cuscino e i suoi occhi lucenti mi seguivano mentre mi muovevo, con uno strano, timido sorriso che non riuscii a decifrare.
Le augurai la buona notte e uscii dalla stanza con una strana sensazione di disagio.
Mi chiedevo spesso se la nostra affascinante ospite pregasse.
Io no l'avevo mai vista in ginocchio. La mattina scendeva mlto dopo l'ora in cui la nostra famiglia si riuniva per le preghiere e la sera non si alzava mai dal salotto per unirsi alle nostre preghiere nell'ingresso.
Se in una delle nostre conversazioni non fosse venuto fuori per caso che era stata battezzata, avrei perfino dubitato che fosse di religione cristiana. La religione era un argomento del quale non l'avevo mi sentita parlare, ma se avessi conosciuto meglio il mondo, questa negligenza o avversione non mi avrebbe sorpreso più di tanto.
Le precauzioni adottate dalle persone nervose sono contagiose, e tutte quelle di uguale temperamento finiscono, prima o poi, per imitarle. Avevo adottato anch'io l'abitudine di Carmilla di chiudere a chiave la porta della camera da letto, dopo che mi erano entrate in testa quella sue  assurde paure di invasori notturni e di spietati assassini. Avevo anche preso l'abitudine di fare una breve ispezione della stanza, come faceva lei, per assicurarmi che nessun ladro o assassino vi fosse nascosto.
Dopo essermi accertata che tutto era al proprio posto, mi infilai a letto e mi addormentai. Tenevo una luce accesa in camera.
Questa era una vecchia abitudine che nulla mi avrebbe convinto ad abbandonare.
Con tutte quelle precauzioni potevo dormire tranquilla. Ma i sogni passavano attraverso i muri di pietra, illuminano le stanze più buie e gettano le tenebre in quelle illuminate, e i loro personaggi entrano ed escono ovunque a loro piacimento, ridendosela di tutti i lucchetti.

Carmilla

Una momentanea energia
 

In silenzio, lentamente, ci avviammo verso il ponte, dove davanti a noi si apriva un magnifico paesaggio. "E così stavi pensando alla sera in cui sono arrivata", disse lei, quasi in un sospiro. "Sei contenta che sia venuta?"
"Felicissima , mai cara Carmilla", risposi io.
"E hai chiesto di avere il ritratto di quella donna che mi assomiglia per appenderlo nella tua camera", mormorò con un sospiro, cingendomi ancora più forte alla vita e posando la sua graziosa testolina sulla mia spalla.
"Come sei romantica,Carmilla", dissi io. "Quando mi racconterai la tua storia sarà come ascoltare un grande romanzo."
Lei mi baciò senza parlare.
"Io sono sicura,Carmilla; che tu sei innamorata. Devi avere un amore nel cuore, anche in questo momento."
"Non sono mai stata innamorata di nessuno e mai lo sarò", sussurrò lei, "a meno che non si tratti di te."
Com'era bella alla luce della luna! Timido e strano era il suo sguardo quando, in fretta, nascose il viso contro il mio collo, affondando tra i miei capelli, con profondi sospiri che sembravano singhiozzi, stringendomi la mano nella sua, che tremava.
Sentivo la sua morbida guancia ardere contro la mia.
"Cara,cara", mormorò, " io vivo in te; e tu morirai per me, perchè io ti amo così tanto!"
La guardai sbalordita.
Mi fissava con uno sguardo di fuoco; tutto il resto non esisteva più, il suo viso era pallido e apatico.
"Non senti freddo nell'aria, mia cara?", disse con voce soave.
"Io ho quasi i brividi; ho forse sognato? Rientriamo. Andiamo, andiamo, torniamo in casa."
"Tu sembri malata,Carmilla; sei molto pallida. Dovresti bere del vino", le dissi.
"Si, ne berrò. Ora mi sento meglio. Starò benissimo in pochi minuti. Si, per favore, dammi del vino", disse Carmilla mentre ci avvicinavamo alla porta d0ingresso. "Restiamo ancora un attimo a guardare; è l'ultima volta, forse, che posso guardare la luna con te."
"Come ti senti ora, cara Carmilla? Stai davvero meglio?", le chiesi.
Cominciavo ad allarmarmi, a temere che fosse stata colpita da quella strana epidemia che dicevano aveva invaso la nostra terra.
"Papà si preoccuperebbe oltre misura", aggiunsi, "se sapesse che sei stata malata e non ce l'hai detto. Abbiamo un dottore molto bravo; l'hai visto anche oggi, quando è venuto a parlare con mio padre."
"Sono certa che è molto bravo e so quanto tutti voi siate gentili. Ma, mia cara, ora io sto davvero meglio. Non c'è nulla che non va in me,solo una certa debolezza. La gente dice che sono languida ed è vero, non posso muovermi molto; le mie camminate possono durare quanto quelle di un bambino di tre anni; ogni tanto , poi, le mie poche forze mi abbandonano, e allora mi accade come questa sera. Ma dopo queste crisi torno quella di prima; in un attimo sono di nuovo me stessa. Vedi come mi sono ripresa!"
In effetti ora stava meglio; chiaccherammo a lungo e lei sembrava molto animata.
La serata trascorse senza alcun accenno a quelle che io chiamavo le sue "infatuazioni", cioè quei suoi folli discorsi e quegli sguardi che mi mettevano in imbarazzo e mi spaventavano.
Ma quella notte accadde qualcosa che diede un nuovo corso ai mie pensieri e che sembrò indurre nella languida natura di Carmilla una momentanea energia.

Carmilla

Una somiglianza straordinaria

Quella sera arrivo il malinconico figlio del pulitore di quadri,un giovanotto dalla faccia scura,con un cavallo e due grosse casse che contenevano diversi quadri. Quando arrivò creò nel nostro isolato castello una grande sensazione. Le casse vennero depositate nell'ingresso,mentre la servitù si impossessò del giovane fino a quando non ebbe finito la cena. poi,con degli assistenti,armato di martello e scalpello e cacciavite,tornò all'ingresso,dove ci eravamo tutti assiepati per assistere all'apertura delle casse.
Carmilla sedeva in silenzio mentre,uno dopo l'altro,emergevano dalle casse vecchi quadri,quasi tutti ritratti che mio padre aveva fatto pulire e risistemare.
Mio padre aveva una lista in mano che consultava a ogni quadro che il restauratore tirava fuori dalla cassa. Non so se quei dipinti avessero valore,ma so che erano molto antichi e alcuni erano anche curiosi. Avevano,nella maggior parte dei casi,il merito di essere come nuovi ai miei occhi; infatti il fumo e la polvere lasciati dal tempo li avevano quasi obliterati dalle tele.
"C'è un quadro che non ho ancora visto", disse mio padre.
"In un angolo in alto ci sono un nome, "Marcia Karnestein", se ho letto bene,e la data, 1698;sono curioso di vedere com'è diventato ora".
Lo ricordavo anche io; era un quadro molto piccolo, di nemmeno mezzo metro, quasi quadrato, senza cornice; era così annerito dal tempo che non avevo mai visto cosa rappresentava.
L'artista lo prese con evidente orgoglio. Era bellissimo; sbalorditivo,sembrava vivo. E rappresentava Carmilla!
"Carmilla, mia cara, qui c'è un vero miracolo! Eccoti qui, in questo quadro, viva, sorridente, pronta per parlare. Non è bella,papà? E guarda, c'è anche il piccolo neo sulla gola."
Mio padre rise e disse : "E' davvero una somiglianza straordinaria", ma poi passò ad altro e con mia grade sorpresa rimase poco colpito dal fatto. Continuò a dialogare con il restauratore, mentre io ero sempre più sbalordita e continuavo a fissare il quadro.
"Mi lasci appendere questo quadro in camera mia, papà?", chiesi.
"Ma certo, cara",rispose lui sorridendo. "Sono contento che ti piaccia tanto. In effetti è più bello di quanto immaginassi io stesso."
Carmilla non sembrava essersi resa conto del fatto, e sembrava non aver sentito le nostre parole. Era seduta sulla sedia e i suoi begli occhi mi contemplavano languidi da dietro le lunghe ciglia. Sorrideva come rapita,in estasi.
"Ora si può leggere con chiarezza il nome scritto nell'angolo in alto. Non è Marcia; sembra che sia stato dipinto in oro. Il nome è Mircalla, contessa Karnstein. C'è una coroncina copra il nome e la data è 1698. Io discendo dai Karnstein da parte di madre."
"Ah!", esclamò lei con voce languida, "credo di esserlo anch'io, ma una discendente molto alla lontana. Ci sono ancora dei Karnstein viventi?"
"Nessuno che ne porti il nome,credo. La famiglia andò in rovina durante una qualche guerra civile molto tempo fa. Le rovine del castello sono a meno di cinquanta chilometri da qui."
"Molto interessante", disse lei languidamente. "Ma guarda che bella luna!". Sbirciò attraverso la porta d'ingresso, che era accostata. "Sarebbe bello fare una passeggiata nel cortile, e guardare la strada e il fiume."
"E' come la notte in cui sei arrivata", dissi io.
Lei sosprirò, sorridendo.
Poi si alzò e, allacciate per la vita, uscimmo.

lunedì 13 giugno 2011

Carmilla

Le abitudini di Carmilla - Una passeggiata
Un pomeriggio, mentre eravamo seduta sotto gli alberi, passò un corteo funebre. Era il funerale di una graziosa giovinetta che avevo visto spesso. Io mi alzai in segno di rispetto al loro passaggio e mi unii al loro canto così dolce.
La mia compagna mi scosse con una certa violenza e io mi voltai, sorpresa.
Disse bruscamente: "Non senti com'è stonato?".
"Al contrario, lo trovo olto dolce", ribattei irritata per l'interruzione e molto imbarazzata perchè temevo che le persone che seguivano il corteo sentissero e si ritenessero offese.
Continuai a cantare, ma venni subito interrotta.
"Mi stai trapanando i timpani", disse Carmilla arrabbiata, tappandosi le orecchie con le piccole mani. "E poi come fai a sapere che la tua religione e la mia sono uguali? I vostri riti mi feriscono e odio i funerali. Che confusione! Certo, tu devi morire... tutti devono morire; e tutti sono più felici quando muoiono. Andiamo a casa."

"Mio padre va al cimitero con il sacerdote. Pensavo che sapessi che la seppellivano oggi."
"Quella? Non mi interessano affatto i contadini. Non so chi sia", rispose Carmilla con un bagliore negli occhi.
"E quella povera ragazza che quindici giorni fa ha creduto di aver visto un fantasma e che da allora è deperita, fino a ieri, quando è morta."
"Non parliamo di fantasmi, altrimenti questa notte non dormirò."
"Spero Che il funerale sia già finito e quell'orribile inno già cantato; così le nostre orecchie non saranno più torturate da questo strazio. Mi ha reso nervosa. Siediti qui, vicino a me. Vieni più vicino e prendemi la mano. Stringila forte, forte, più forte!"
Ci alzammo per sederci su una panchina più lontana.
Lei fu la prima a sedersi. Il suo volto subì una strasfromazione che mi allarmò e mi spaventò per un momento. Si incupì, diventando orribilmente livido; strinse i denti e le sue labbra erano serrate mentre, con gli occhi bassi, si osservava i piedi. Tremava come scossa da continui brividi, quasi avesse un attacco di febbre maarica. Sembrò raccogliere tutte le energie per evitare una crisi che le faceva mancare il respiro. Poi, alla fine, ruppe in un riso isterico e piano piano si calmò.
"Guarda un pò! Ecco cosa significa soffocare la gente con gli inni!", disse. "Tienimi ancora stretta: sta passando."
E infatti passò; e forse, per dissolvere la cattiva impressione che quello spettacolo aveva lasciato sulla mia anima, divenne insolitamente animata e ciarliera; e così tornammo a casa.
Quell fu la prima volta che la vidi manifestare i sintomi della salute cagionevole di cui aveva parlato sua madre.
Fu anche l aprima volte che la vidi esprimere una certa dose di rabbia....

Carmilla

Le abitudini di Carmilla - Una passeggiata
 
A volte, dopo un'ora di apatia, la mia strana e bella compagna mi prendeva la mano, stringendola forte per lungo tempo; arrossiva leggermente e mi guardava con occhi ardenti e languidi, respirando tanto forte che potevo vedere il vestito che si sollevava e si abbassava al ritmo del suo respiro. Aveva l'ardore di un innamorato e questo mi imbarazzava; era una sensazione odiosa eppure affascinante. Si avvicinava a me con occhi ardenti e le sue labbra mi sfioravano le guance di baci. E poi sussurrava, quasi piangendo: "Tu sei mia, tu sarai mia, io e te saremo unite per sempre". Poi si lasciava cadere di nuovo sulla sedia, portandosi le piccole mani davanti agli occhi e lasciandomi tremante.
Cercavo invano di trovare una spiegazione a quelo strano comportamento che non si poteva definire affettato e nemmeno scherzoso. Quei suoi atteggiamenti erano senza dubbio la manifestazione di un istinto soppresso e di una forte emozione.

Carmilla

Le abitudini di Carmilla - Una passeggiata
Era solita gettarmi le braccia al collo e attirarmi verso di sè, mormorandomi all'orecchio: "Mia cara, il tuo piccolo cuore è ferito; non giudicarmi crudele perchè obbedisco all'irresistibile legge della mia forza e della mia debolezza. Se il tuo piccolo cuore è ferito, anche il mio sanguina con il tuo. Nell'estasi della mia grande umiliazione, io vivo nella tua calda vita e tu morirai...morirai dolcemente...nella mia vita. Non posso farne a meno; come io mi avvicino a te, così tu, a tua volta, ti accosterai ad altri, e capirai l'estasi di questa crudeltà che è sempre amore; così, per ora, non cercare di sapere più di niente, ma abbi fiducia in me con tutta la tua anima appassionata".
Quando parlava rapita in una simile estasi mi stringeva ancora di più nel suo tremulo abbraccio, e le sue labbra posavano soffici baci sulla mia guancia.

Carmilla

Le abitudini di Carmilla - Una passeggiata
Ero affascinata da quella ragazza per molti versi.
Ma c'erano altri aspetti di lei che non mi piacevano.
Inizierò con la sua descrizione. Era più alta della media delle donne,snella e molto aggraziata. Tranne il fatto che i suoi movimenti erano languidi...Molto languidi, non c'era nulla in lei che lasciasse sospettare che fosse malata. La sua carnagione era colorita e brillante; i lineamenti minuti e meravigliosamente modellati;  grandi occhi erano scuri e lucenti; i capelli erano bellissimi, non avevo mai visto dei capelli così folti e lunghi quando li lasciava sciolti sulle spalle; spesso vi infilavo una mano e ridevo, meravigliata del loro volume. Erano fini e soffici,e di un castano scuro con sfumature dorate. Amavo lasciarli ricadere sotto il loro peso come quando nella sua stanza, mentre Cramilla era seduta su una sedia e parlava con la sua voce dolcissima, io le intrecciavo le chiome e poi la rispettinavo giocando con i suoi capelli. Cielo! Se avessi saputo!
Ho detto che c'erano dei particolari in lei che non mi piacevano.
Ho raccontato della sensazione di intimità che provai la prima volta che la vidi in casa mia, ma in seguito lei mantenne il più assoluto silenzio riguardo a se stessa,sua madre, la sua storia, tutto ciò che riguardava la sua vita, i suoi progetti,la gente che frequentava.
Probabilmente il mio era un atteggiamento irragionevole, forse sbagliavo; avrei dovuto rispettare l'ordine solenne impartito dalla principessa vestita di nero a mio padre.
Ma la curiosità è una passione che non trova pace, e nessuna ragazza può sopportare di non trovare risposta alle sue domande e proposito di un'altra ragazza.
Che male ci sarebbe stato a dirmi ciò che desideravo sapere con tanto ardore?
Non aveva fiducia nel mio onore e nel mio buon senso?
Perchè non mi credeva quando le giuravo con solennità che non avrei riferito una sola sillaba di quello che lei mi avrebbe detto?
Mi sembrava che in lei ci fosse una freddezza ono adeguata a una fanciulla della sua età, nel persistente, malinconico anche se gentile rifiuto di concedermi sia pure un soltanto un raggio di luce sulla sua vita.

Carmilla

Un'ospite
Era una bella donna per la sua età e doveva essere stata splendida da giovane; alta ma non troppo magra; indossava un vestito di velluto nero e sembrava molto pallida.
Anche se continuava ad essere estramamente agitata, non perse mai il proprio atteggiamento autoritario.
"E' mai nata una persona più sfortunata?", sentii che diceva, sempre con le mani giunte, mentre mi avvicinavo. "Eccomi qui, in viaggio che è questione di vita o di morte, ne quale perdere un'ora può significare perdere tutto, con mia figlia ferita, tanto che non potrà riprendere il viaggio per chissà quanto tempo! E io devo lasciarla! Non posso, non oso ritardare. quanto dista signore il villaggio più vicino? Sono costretta a lasciarla lì; e non vedrò la mia adorata, non potrò nemmeno avere sue notizie fino al mio ritorno, fra tre mesi."
Afferrai mio padre per la giacca e gli mormorai con fervore all'orecchio:"Oh papà, per favore, chiedile di lasciarla stare con noi... Sarebbe meraviglioso, fallo, per favore!".
"Se la signora vorrà affidare la sua figliola alle cure di mia figlia e della nostra buona governante, la signora Perrodon, e le permetterà di essere nostra ospite, sotto la mia responsabilità, fino al suo ritorno, sarà per noi un onore e una gioia. La tratteremo con tutte le cure e la tenerezza che una promessa simile merita."
"Non posso farlo, signore, sarebbe chiedere troppo alla vostra gentilezza e alla vostra cavalleria.", disse la donna, disperata.
"Al contrario, ci darebbe conforto in un momento in cui ne abbiamo molto bisogno. Se voi ci affiderete vostra figlia, sarà per noi la migliore consolazione. Non potete permettere che continui il viaggio a lungo perchè sarebbe troppo pericoloso. E se, come avete detto voi, non potete interrompere il viaggio, dovrete separarvi da lei questa seta. E dove potreste trovare maggiore sicurezza e tenerezza che qui da noi?"
C'era qualcosa nell'atteggiamento della signora e nel suo aspetto dignitoso e perfino imponente che impressionava molto e che, anche senza il lusso della vettura e dell'equipaggio, avrebbe fatto capire a chiunque che era una persona importante....

Carmilla

Un'ospite
.....La signora non sembrava ascoltarlo e, pareva non avere occhi che per la snella figuretta che era distesa sul pendio.
Mi avvicinai: la ragazza era svenuta, ma di certo non era morta.
Mio padre, che si spiccava di sapere qualcosa di medicina, le sentì il polso e assicurò la signora, che disse di essere la madre della ragazza, che il polso, per quanto debole e irregolare, era ancora avvertibile.

La signora unì le mani e alzò lo sguardo al cielo, come in un momentaneo trasporto di gratitudine; poi riprese i suoi gesti teatrali che credo siano naturali per molte persone....

Carmilla

Un'ospite
....In quel momento un rumore di ruote e zoccoli attirò la nostra attenzione.
Una carrozza sembrava avvicinarsi dalla strada che passava sul ponta e infatti poco dopo comparvero degli uomini.
Due cavalieri passarono sopra il ponte; poi arrivò una vettura trainata da quattro cavalli e seguita da altri due uomini a cavallo.
Sembrava che la carrozza stesse trasportando un passeggero di alto rango; noi tutti fummo subito assorbiti da quello spettacolo insolito.
E in pochi minuti divenne sempre più interessante, perchè, proprio mentre la carrozza stava passando sul ponte, uno dei destrieri che la conduceva si spaventò, comunicando il panico a tutti gli altri, e dopo un paio di scarti i quattro animali cominciarono a galoppare con furia, tutti insieme, buttandosi sui due cavalieri con la violenza di un uragano.
L'eccitazione della scena era resa ancora più dolorosa dalle urla di una voce femminile proveniete dall'interno della vettura.
Ci avvicinammo, pieni di curiosità e di orrore; mio padre era silenzioso mentre noi tre mandavamo esclamazioni di paura.
Ma la nostra attesa non durò a lungo.
Poco prima de ponte levatoio che conduceva al nostro castello c'erano da una parte della strada uno stupendo albero di tiglio, e dall'altra parte un'antica croce di pietra, alla vosta della quale i cavalli , che ormai avanzavano a un'andatura davvero spaventosa, sterzarono facendo così cozzare la ruota della carrozza contro le radici del tiglio.
Sapevo cosa sarebbe successo.
Mi coprii gli occhi, incapace di guardare, e voltai la testa; nello stesso momento sentii che le mie compagne;che erano andate un pò avanti, lanciavano alte grida.
La curiosità mi fece aprire gli occhi e vidi una scena in cui la confusione regnava sovrana.
Due cavalli erano a terra, e la carrozza era rovesciata su un fianco con due ruote in aria; gli uomini erano occupati a togliere i finimenti ai cavalli mentre una signora con un aspetto autoritario era già scesa e stava davanti alla vettura con le mani giunte, portandosi a volte il fazzoletto agli occhi.
Attraverso lo sportello venne estratta dalla carrozza una giovane ragazza. apparentemente senza vita.
Il mio buon vecchio padre era già accorso al fianco della signora, con il cappello in mano, offrendo il proprio aiuto e un rifugio presso il castello....

Carmilla

Un'ospite
Mi accingo ora a raccontarvi qualcosa di così strano che ci vorrà tutta la vostra fiducia nella mia sincerità per crederci.
Era una dolce sera d'estate e mio padre mi aveva chiesto,come faceva spesso,di accompagnarlo in una passeggiata lungo la splendida foresta,che,come ho detto,circondava il nostro castello.
"Il Generale non potrà venire da noi presto come avevo sperato",mi disse mio padre mentre ci incamminavamo.
Avrebbe dovuto portare con se sua nipote e pupilla.
"La poverina è morta",mi disse mio padre. "Mi sono ricordato di non avertelo ancora detto,m non eri in camera tua quando ho ricevuto la lettere del Generale."
Ne fui molto sconvolta.
"Ecco qui la lettera del Generale",disse mio padre,porgendomi un foglio. "Temo che sia grandemente addolorato; mi sembra che la lettera sia stata scritta da un uomo sull'orlo della follia."
Ci sedemmo su una rozza panchina,sotto un gruppo di magnifici tigli.
Il sole stava tramontando in tutto il suo malinconico splendore dietro quel bucolico orizzonte, e il ruscello che scorre accanto alla nostra casa passando sotto il vecchio ponte che ho menzionato, lambiva gli alberi, quasi ai nostri piedi, riflettendo nelle sue acque il colore acceso del cielo.
La lettera del Generale era così straordinaria, così veemente e in certi punti così straordinaria,che la lessi due volte; ancora non riuscivo a capirla;potevo solo immaginare che il dolore avesse sconvolto la mente del Generale.
Il sole ora sceso ormai, ed era buio quando restituii la lettera a mio padre.
Era una bella sera luminosa e indugiammo a parlare del possibile significato delle veementi parole del Generale che avevo appena letto.
Dovevamo percorrere più di un chilometro per raggiungere la strada che passava davanti al castello e nel frattempo la luna si era alzata luminosa nel cielo.
Sul ponte levatoio incontrammo la signora Perrodon e la signorina De Lafontaine, che erano uscite senza cappello a godersi quella bellissima luna piena.
Sentimmo le loro voci parlare con animosità mentre ci avvicinavamo.
Le raggiungemmo sul ponte e ci voltammo per ammirare insieme lo splendido panorama.
Davanti a noi si stendeva la radura che avevamo appena percorso.
Alla nostra sinistra il piccolo sentiero si inoltrava nel folto degli alberi maestosi sparendo presto alla vista.
Alla nostra destra lo stesso sentiero passava sul pittoresco ponte,accanto alla torre in rovina,che un tempo doveva sorvegliare il passaggio; dietro il ponte si innalzava una collina coperta di alberi, e sotto la luce della luna luccicavano delle pietre coperte d'edera.
All'orizzonte si stava addensando una leggera nebbiolina che sembrava avvolgere il panorama in un velo trasparente: qua e là potevamo vedere i bagliori riflessi dall'acqua del ruscello.
Non si poteva immaginare uno spettacolo più dolce e più bello.
Le notizie che avevo appena ricevuto lo rendevano malinconico, ma nulla poteva turbare la sua profonda serenità e l'incantata gloria e vaghezza dell'orizzonte.
Non ricordo il resto, ma sento come sopra di noi incombesse una grande sciagura.
Suppongo che la dolente lettera del Generale abbia qualcosa a che fare con questa sensazione.....

Carmilla

Le prime paure
Pur non essendo gente molto ricca,in Stiria abitiamo in un castello.
Nulla potrebbe essere più pittoresco e solitario.
Si trova su una collina,in prossimità della foresta.
La strada,molto vecchia e stretta,passa davanti al ponte levatoio,che ai mie tempi non veniva mai alzato,e il laghetto,pieno di pesce persico e popolato di cigni che solcano la sua superficie tra bianche nifee.
La facciata del castello,ricca di finestre,dà su questo spettacolo,con le sue torri e la sua cappella gotica.
Davanti al cancello la foresta si apre in una pittoresca radura irregolare,e sulla destra un ripido ponte in stile gotico permette di attraversare il ruscello,che si tuffa nell'oscurità della foresta.

Carmilla

Il principe invisibile
"Era snella e molto aggraziata. Tranne il fatto che i suoi movimenti erano languidi - molto languidi,non c'era nulla in lei che lasciasse sospettare che fosse malata. La sua carnagione era colorita e brillante; i lineamenti minuti e mervigliosamente modellati; i grandi occhi erano scuri e lucenti; i capelli erano bellissimi, non avevo mai visto dei capelli così folti e lunghi quando li lasciava sciolti sulle spalle. Erano fini e soffici,e di un castano scuro con sfumature dorate. Amavo lasciarli ricadere sotto il loro peso,come quando nella sua stanza,mentre Carmilla era seduta su una sedia e parlava con la sua voce dolcissima,io le intrecciavo le chiome e poi la rispettinavo,giocando con i suoi capelli...."



martedì 3 maggio 2011

E' davvero così orribile e sbagliato??????

Allora è davvero così orribile e sbagiato????
Donne che amano donne...
Uomini che amano uomini...
E allora????
L'amore è sempre amore...per chiunque lo si provi...da chiunque lo si riceve...
Non voglio nemmeno accennare al pensiero (se di pensiero si può parlare) della chiesa verso questo argomento...
Sarebbe troppo azzardato...e finirei per inimicarmi molti di voi...
Ma vorrei capire perchè la gente ci vede del male???
Perchè la sessualità di una persona definisce la persona stessa?
Non ci sono già troppe cose che ci etichettano?
Il lavoro che abbiamo o non abbiamo...la famigia da cui proveniamo...il tenore di vita che teniamo...
il modo in cui portiamo i capelli....i tattuaggi o piercing che abbiamo sulla pelle...
la musica che ascoltiamo o quella che nn vogliamo ascoltare...la religione a cui crediamo..il modo in cui la pratichiamo e se la pratichiamo...se bevi sei alcoolizato...se fumi sei un drogato....
se mangi poco sei anoressica..se mangi troppo sei grassa...
se hai piu di 3 relaioni o avventure sessuali nella tua vita..bhe o sei una troia o un poco di buono che nn vuole impegnarsi....
E cosi ritorniamo al sesso ..alla sessualità...dalla quale purtroppo veniamo additati e giudicati...
Ma cosa è davvero normale o anormale???
Chi può dirlo?
Se a me piace fare del sesso orale a un uomo sono una puttana...ma se tu nn lo fai sei una brava ragazza????
Se i miei gusti sessuali si orientano su entrambi i sessi allora sono malata..invece se a te piace solo il tuo sesso opposto sei normale???
Perchè se volglio baciare una donna o farci l amore....nn lo posso dire a nesusno? Perchè altrimenti verrei giudicata..mi punterebbero il dito...verrei presa per pervertita....
Perchè un uomo nn può baciare un uomo in pubbico???
Perchè offenderebbe la moralità di chi lo guarda???
Ma per favore...chi in un bacio ci vede del male o qualcosa di immorale bhe è solo ignorante...bigotti...pronti a fare i moralisti giudicatori...vendicatori e predicatori di parole delle quali nn sanno il signifcato....
Io di tutte queste persone me ne frego altamente...
Non voglio essere etichettata come perversa o malata...solo perchè il mio desiderio si divide tra donne e uomini...
Si sono bisesssuale e allora?????
Quale cazzo di probema ce???
Io sono fiera di chi sono...e nn voglio cambiare per nessuno...
Perciò no nn è così orribile e sbagliato..nn lo è affatto...
Dovete essere sempre cio che siete senza reprimere la vostra natura quelunque essa sia...
Non pensate al giudizio degli altri..perchè loro cmq troveranno sempre un difetto su di vioi per poter poi puntarvi il dito contro...
perciò nn sprecate tempo a giustificarvi o nascondervi ....
vivete e basta...
amate chi volete sempre...
fate l amore con chi desiderate che sia questo uomo o donna nn importa..
l'importante è che vi faccia stare bene...


venerdì 1 aprile 2011

A volte mi chiedo...ma vale davvero la pena stare così male x amore???

Già...a volte mi chiedo se davvero vale la pena soffrire x amore...stare male....Però dopo penso e mi chiedo...Cosa provi qunado lo guardi? Quando ti sorride? Quando ti sfiora la mano o ti bacia???? Cosa sento? Sento le farfalle nello stomaco! Eh si ..esatto hai capito bene...perciò la mia risposta alla domanda vale la pensa di stare male x amore? E' si...si vale la pena solo per sentire quello sfarfallio che ti sfiora l'anima....

mercoledì 9 marzo 2011

Voglio solo dire STOP!

Beh devo dire che il titolo del mio blog è proprio azzeccato per me...La Ragazza Di Nessuno...è così....è proprio così...sono io,lo sono da tato tempo...e credo di esserlo sempre stata in fondo....
Tutto è iniziato nel 2001...esattamente 10 anni quando realizzai il primo dei miei desideri,un desiderio che portavo nel cuore da 3 lunghi anni...finalmente riuscii a conquistare il ragazzo dei miei sogni..quello per cui sbavavo da tempo,quello che mi faceva vibrare ogni volta che lo vedevo...iniziò cosi un periodo idilliaco..durato 1 anno e mezzo,cioè fino a quando scoprii una delle verità più dolorose...mi tradiva...l amore della mia vita mi tradiva..wow devastante si lo ricordo benissimo...e ricordo benissimo anche che fu proprio quello il momento in cui feci del male a me stessa...l esatto momento in cui mentii a me stessa,lasciando correre,fingendo che nulla fosse successo,negando l evidenza a me stessa...solo per poterlo riavere con me,solo per poter riavere il mio amore il mio uomo,quello ke mi rendeva felice ogni giorno...e così feci..negai l'evidenza e gli diedi un altra possibilità.
Cazzata immaneeeeee! E cosi mi ritrovai a vivere altri 3 anni e mezzo d'amore....amore vissuto sempre...amore che portò molti progetti..molte promesse...tra cui quella di matrimonio...un matrimonio che sognavo che lui mi promise fin da subito...matrimonio che sarebbe avvenuto nella bellissima Todi,dove poi saremmo vissuti....
E cosi a pochi giorni dal 5° san valentino,mi ritrovo a rivivere quell orribile sensazione...un maledetto dejavù....il tradimento era ancora in atto...lei c'era ancora..ed io in pochi minuti mi ritrovai da sola,ferita,senza più nulla dove poggiare i piedi...il cervello in panne e il cuore che batteva per squarciare il mio petto e abbandonarmi al mio dolore immenso....Passai tre anni soffrendo e cercando di tirarmi su...ci volle tanto...troppo tempo ma ce al feci...mi rimisi in piedi e in gioco anche....Ebbi alcune avventure con ragazzi belli ma solo di passaggio...fino al suo arrivo,lui nn bello,ma riuscì a rubarmi il cuore,il mio cuore ancora molto impaurito,in pochissimo tempo...ma ancora una volta passai sopra troppe cose,troppi compromessi fatti solo da me...durò poco 5 mesi...ma furono parecchio intensi,tanto da togliermi perfino la voglia di stare male....diventai apatica...nessuna emozione...solo apatia...solo voglia di andar via,evadere da tutto...e cosi feci,scappai..si scappai davvero,andai via con la forte intenzione di nn tornare piu indietro ma iniziare un altra vita..nuova,casa nuova,città nuova....una gessica nuova....ci ho provato davvero...con tutta la forza e la determinzione che possedevo in quel momento....ma nn ce la feci...e nn ce la feci solo perchè mi fecero gli occhi dolci..mi vennero dette belle parole e mi e date attenzioni....e cosi via ,di nuovo da capo ricomincio a sbagliare,torno a pordenone x lui...un lui che mi rapì non solo il cuore ma anche il cervello,mi entrò nella mente come nessuna aveva mai fatto....un anno....un anno strepitoso,pieno di novità,di cose eccitanti,trasgressive e pazze...un anno pieno di sesso sfrenato,amore e anche di lacrime purtroppo....ma vabbè cosi doveva andare avrei dovuto saperlo....ma nn rimpiango nulla. E da qui in poi è stato ancor peggio...uno sfacelo dopo l altro...una rovina dopo l altra...una delusione sempre piu grande di quella prima....sono stanca...voglio trovare solo l amore..trovare la persona che mi vuole davvero,che voglia me e nessun altra....che voglia me sempre e non solo per sesso...che voglia me anche se lo faccio incazzare a morte...voglio solo essere serena...voglio solo amare davvero senza paura....perchè ora la paura ha preso il controllo della mia vita...una paura folle atroce incomprensibile......voglio solo smettere di pensare...smettere di provare...smettere e basta...voglio solo dire STOP!

venerdì 4 marzo 2011

E....Eh Speriamo Sia La Volta Buona.....

E quindi è cosi...
E' questo che si prova??
O è questo quello che si dovrebbe provare???
Che palle!
Troppe domande!!
Troppi "ma" e troppi "se"...
Nulla di certo...Nulla di semplice....
Beh direi niente di nuovo!!!
Quando mai c'è stato qualcosa di semplice in me...o per me???
MAI!!!
Ma non do la colpa a nessuno per questo se non a me stessa...sono io quella che non fa altro che infilarsi in storie assurde...palesemente complicate e impossibili...e se per caso avessi la fortuna di trovare qualcosa di semplice che non ha bisogno di nulla se non di essere vissuta...io che faccio????
Complico! Eh già....è come se dovessi stare male e sempre in ansia per sentire qualcosa...ho sempre il terrore folle che tutti mi mentano o mi prendano in giro...sempre col dubbio se le parole che mi dicono siano vere o semplici balle per arrivare a me,per portarmi nel loro letto e poi abbandonarmi....
Ma perchè??? Perchè cazzo devo sempre fare un disastro??? Perchè cazzo devo sempre rovinare tutto con le mie paranoie di merda???
E perchè cazzo devo sempre innamorarmi di chi  mi spaventa e non mi fa stare tranquilla????
O forse sono io che vedo tutto questo?
Vedo cose che non ci sono,sento cose che non dovrei sentire....
Dò fiducia quando non devo e la tolgo quando la dovrei dare....
Sono sempre in conflitto con me stessa e i miei sentimenti...la razionalità vorrebbe prendere il soppravento...ma nulla..lui,quel maledetto muscolo...tanto citato in scritti e film...fa sempre quello che gli pare..prende il controllo e sono solo casini!!!
E ora eccomi qui...ricomincio da capo...cercando di lasciare i vecchi fantasmi e i vecchi dubbi....eliminare o almeno cercare di assopire le paure che sono solite impadronirsi di me....dando spazio ai sentimenti veri,puri e semplici....godermi il momento che c'è....in tutto e per tutto...senza ansie ne paranoie...
Non è facile...non lo è per niente!
Ma ci provo!
Voglio riuscirci!
E..Eh speriamos ia la volta buona......

Il Rito

E come al solito ricomincio con il mio rito....
Dormo per non pensare....
Fumo perchè sono nervosa....
Non mangio solo per non stare a tavola con la mia famiglia e farmi chiedere "che c'è?"....
E' un rito dal quale mi faccio incastrare senza nemmeno rendermi conto....
Lo faccio ogni volta che qualcosa non va con un uomo....
E' un rito che mi distrugge....
Mi anniento sempre....Lo faccio ogni maledetta volta.....
Mi devo distruggere...per capire che non ne vale la pena....
E' il mio rito di passaggio per riprendere a camminare....
Per ricominciare a vivere...,
Ma non è cosi che dovrebbe essere....
Allora mi chiedo..."Davvero dobbiamo soffrire in questo modo per poter respirare bene?".....

domenica 20 febbraio 2011

Febbre - SARA KANE

Un corpo fatto per essere scritto!

Cos'è un corpo? Beh se andiamo a vedere la spiegazione scientifica tutto si riduce a un cumulo di ossa,muscoli,e sangue.....detta cosi sembra una cosa rivoltante...quasi macabra se ci pensate.....
Ma per come la vedo io il copro è come una tela bianca,e badate bene che dico bianca e nn pura o pulita....dico bianca si ma solo di fondo...perchè in realtà se ci si posano gli occhi si nota che è intrisa,quasi sgocciolante di colori....e parole,soprattutto parole.....è la nostra tela,il nostro libro....
Un corpo nudo.cosa c'è di più naturale e meraviglioso di questo?
Non guardatelo solamente....nn state li ad osservare le pieghe le rotondità e le curve di quel corpo...nn copritelo con lo sguardo di chi vuole possederlo...ma provate almeno una volta a passarci le dita sopra...fatele scorrere lentamente leggere sulla pelle...come farebbe un cieco per leggere un libro.....toccatelo....e leggete....leggete nn con gli occhi ma solo con il tatto e l anima...con l'immaginazione di cui siete capaci....quello che sentirete sotto le vostre dita saranno le cicatrici che segnano la pelle di quel corpo fatto per le parole...cicatrici che possono raccontare di un passato lontano come una stupida caduta d'infanzia.....cicatrcici che posso raccontare di un passato ancora troppo presente di una ferita di guerra.....potrete sentire forse smagliature....quelle brutte imperfezioni che le donne tanto odiano....ma stano li a segnare il corpo per nn dimenticare quel giorno in cui lo hai sentito poi respirare per la prima volta....dopo tanta fatica e perchè no dopo tanti chili in piu sul quel pancino piatto che ormai lascia spazio ad una pancetta morbida......potreste sentire anche solo delle piccole pieghe,o graffi...o potreste sentire anche nulla...solo una pelle liscia che si lascia scorrere sotto i polpastrelli...ma se andrete più a fondo sentirete quello che davvero c'è...è li nascosto all'occhio umano....ma ben visibile all'animo gentile di chi guarda per vedere.....li ci sono le parole..si proprio loro,quelle a volte insignificanti e piccole parole....quelle che usate e sentite tutti i giorni in qualunque momento da chiunque incontrate....ma quelle parole sono le vostre...sono quelle parole che hanno percorso ogni centimetro del vostro corpo in ogni giorno della vostra vita...parole che avete detto.urlato,pianto...riso....parole che avete anche solo pensato e mai detto...parole che avete sentito....parole che avete rubato in ogni dove....quelle sono la vostra storia....segante...incise quasi come un marchio a fuoco sul vostro corpo....
Alcuni riusciranno a scorgerle leggendovi con le dita...altri invece non riusciranno mai a vedere quella bellissima storia che siete....
Ma voi sarete sempre un corpo fatto per le parole.....un corpo fatto per le parole!

venerdì 18 febbraio 2011

Una Caramellina Al Giorno

Se consideriamo i luoghi comuni su quello che agli uomini piace delle donne,troveremo le solite riposte noioso e prevedibili: "Le ricerche hanno evidenziato che gli uomini sono interessati...all'aspetto fisico,all'intesa e al modo in cui una donna si mostra".
Che sorpresa!
Poi voltate pagina.
"Comprate un nuovo rossetto...tagliatevi le sopracciglia e ridisegnatele....ficcate tre file di collegene nelle vostre labbra lucidate...".
E in questo modo lui penderà dalle vostre labbra?
Non in QUESTA vita.Sarete al punto di partenza,ma senza sopracciglia.
Vi siete mai domandate perché vedete degli uomini bellissimi che si sposano con la ragazza della porta accanto?
Ai vostri occhi lei è insignificante,ma per lui è una "bellezza naturale".
Non importa che per lei il top del glamour sia stato la vittoria a 6 anni del concorso di Miss Zucchina.
Quando lui va a letto con lei,è più felice di un topo in una fabbrica di formaggio.
In generale ,ci sono due cose che una donna può fare per incoraggiare un uomo attratto da lei a innamorarsi alla follia.
Primo:deve rivolgersi alla sua immaginazione,dal punto di vista sessuale.
Secondo:deve aspettare un pò prima di consumare sessualmente la relazione.
Questo ci porta alla teoria del "negozio di caramelle":
NON DATE VIA SUBITO TUTTO IL NEGOZIO.TIRATE FUORI UNA CARAMELLINA AL GIORNO.

Vi Presento "L'Ultimo E Più Avanzato Modello Di Stronza"

Stronza:pensate a questo termine come a un vezzeggiativo.
La stronza non è una donna che parla in modo aspro,non è caustica o volgare.
E' cortese ma chiara;comunica in modo diretto,più o meno come gli uomini comunicano tra loro.
La stronza sà cosa le piace e non ha difficoltà a esprimerlo in modo schietto.
Il risultato è che di solito ottiene ciò che vuole.
Le sue caratteristiche:
MANTIENE LA PROPRIA INDIPENDENZA:non importa che lavoro faccia,si guadagna da vivere in modo onesto;ha il suo onore e non rimane lì a mano tesa.
NON LO PERSEGUITA:la luna,il sole e le stelle non girano attorno a lui;non decide di uscire con il tizio quando l'oroscopo l'avvisa che il grande Mercurio di lui sta per declinare verso la sua piccola Venere;non gli da la caccia nè lo tiene al guinzaglio.Non lo pone al centro del proprio universo.
E' MISTERIOSA:c'è una differenza tra la sincerità e la mancanza di pudore.E' sincera,ma non rivela ogni cosa;non mette tutte le carte in tavola.La familiarità genera indifferenza e,presumibilmente,noia.
LASCIA CHE ASPETTI:non lo vede tutte le sere nè gli manda lunghi sms al cell.Gli uomini equiparano la nostalgia all'amore.La nostalgia è bene.
NON GLI PERMETTI DI VEDERE LE PROPRIE ANSIE:evita di essere confusa quando comunica,e non comunica quando è turbata.Dopo essersi schiarita la mente,è sintetica e si limita all'essenziale.
MANTIENE IL CONTROLLO DEL PROPRIO TEMPO:se la prende comoda,soprattutto quando lui vuole correre.Segue il proprio ritmo,non quello di lui,e gli impedisce di assumere il controllo.
CONSERVA IL SENSO DELL'UMORISMO:con il senso dell'umorismo fa sapere al proprio uomo di essere distaccata ciononostante,non considera la mancanza di rispetto qualcosa di  cui ridere.
TIENE SE STESSA IN GRANDE CONSIDERAZIONE:quando lui le fa un complimento,lei dice grazie e non lo contesta;non domanda che aspetto avevano le sue ex e non si mette in competizione con le altre donne.
NON SI APPASSIONA SOLO PER LUI:se un uomo sente di non essere il fulcro e il fine ultimo dell'esistenza di una donna,la trova molto più desiderabile;tenendosi occupata,la donna garantisce che non proverà risentimento quando lui non sarà disponibile.Lui non ha il monopolio degli spazi in affitto nella testa di lei.
TRATTA IL PROPRIO CORPO COME UNO STRUMENTO ACCORDATO CON PRECISIONE:si prende cura dell'aspetto fisico e della salute.Il rispetto di se si riflette nel modo in cui una persona cura il proprio aspetto fisico.Se lui ti dice che non gli piace il rossetto rosso,tu lo usi lo stesso,se questo ti fa sentire bene.

mercoledì 16 febbraio 2011

Un Errore Tipico Delle Donne? Sminuirsi!

Quando siete fuori con un uomo,non mettete in dubbio i suoi complimenti,e non parlate d tutto ciò che vorreste cambiare di voi stesse.
Questo è il momento di essere sicure di ciò che siete.
Allora qual'è l'atteggiamento giusto?
"Questa sono io,in tutto il mio splendore...e nn sarò mai meglio di così".
Se a qualcuno non piace la vostra sicurezza,è un problema suo.
"Perchè? Perchè voi venite sempre prima,ecco perchè".

Vi Presento Una Brava Ragazza


Tutti quanti hanno consciuto una "brava ragazza".
Si tratta di quel genere di donna che eccede nel compensare,che dà tutto a un uomo che conosce a malapena,senza che da parte di lui sia necessario investire molto nella relazione.
E' quel genere di donna che si concede ciecamente perché desidera troppo che le proprie attenzioni siano corrisposte.
E' quel genere di donna che soddisfa tutti i desideri del partner perché vuole tenere in piedi la relazione a qualsiasi costo.
Ogni donna ci è passata...o ci passerà prima o poi.
Le Brave Ragazze devono sapere quello che una stronza capisce all'inizio:
ripagare in modo eccessivo o essere ansiose di compiacere ridurrà il rispetto;darà il colpo di grazia al fascino e porrà una scandenza temporale alla relazione.
La Brava Ragazza commette l'errore di essere sempre disponibile.
"Non voglio fare giochetti"dice.
E così permette al partner di vedere quanta paura ha di rimanere sola,e lui subito si convince di avere il 100% del controllo.
La Stronza invece è più parca nel rendersi disponibile.
Delle volte lo è altre non lo è.
Ma è cortese.Abbastanza educata da considerare,"ogni tanto",anche le preferenze di lui,e da accontentarlo.
Traduzione? Niente 100% del controllo!
Che dire poi di una donna che molla tutto e sale in macchina nel cuore della notte per raggiungere un uomo?
Le manca solo un'insegna al neon sul tettuccio dell'auto con la scritta "CONSEGNE A DOMICILIO".

martedì 15 febbraio 2011

Sempre In Vendita!!!!!!! BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!

Si esatto ho detto BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!
Sono stanca di sentirmi così....in vendita come fossi un pezzo di carne messo li  in esposizione su di un banco frigo alla macelleria,sotto gli okki di tutti....mi fissano mi scrutano mi osservano ,alcuni mi criticano dicendo che nn sono abbastanza tenera o abbastanza magra,non sono il taglio di carne che loro cercano x fare il piatto giusto....alcuni invece stanno li e dopo avermi osservata x bene mi toccano,mi palpano,mi tastano mi girano sotto sopra,decidono che vado bene si...ma solo x una mangiata veloce senza sapore ne amore....masticano in fretta e poi mi digeriscono con altrettanta fretta senza piu ricordarsi  il mio sapore.....è una sensazione orribile.....tanti mi fanno rosolare in un sughetto colmo di dolci e saporite parole finchè sono ben cotta per affondare bene i loro denti nelle mie carni deboli ormai....ed io li lascio fare convinta che poi dopo il primo assaggio ne voranno ancora...invece NO! Dopo il primo morso mi scansano dal piatto e passano al dessert....Ed io rimango lì cosi a marcire da sola....CHE SCHIFOOOOOO!!!!!!!!! Voi mi direte "Beh ma dovresti sentirti lusingata da tante attenzioni maschili,tutti questi uomini che ti cercano e ti desiderano"....E INVECE NO! Non mi sento lusingata x niente anzi tutt'altro......mi fa schifo....mi viene il vomito al solo pensiero di tutti questi uomini che vedono solo un pezzo di carne e nn vedono oltre...e poi mi dico e mi domando :" e si che nn sono così bella,cioè io mi piaccio indubbiamente ,ma ce en sono di ragazze meglio di me magre soprattutto e sicuramente con corpi piu belli,ma cercano me...si cercano me ma solo per scopare....quindi dico che merda!". Ora dico BASTAAAAAAAAAAAA LA MACELLERIA HA CHIUSO I BATTENTI,LA CARNE QUI NN è PIU IN VENDITA!!!!!!!!  Fanculo ai carnivori!!!!!!!!!!!! Gessica da ora diventa un pasto completo e chi mi vuole deve iniziare dall'antipasto e finire col dessert senza tralasciare nulla...compresi i miei kg di troppo,il mio carattere di merda,le mie sfuriate,la mia gelosia,le mie parole,il mio dare di matto x nulla,e anche tutto il mio essere dolce romantica paranoica,insicura,debole,forte,e rompicoglioni.......TUTTO INSOMMA!  La carne è SOLD OUT! FINITA LA SCORTA MI SPIACE X VOI.........

Nightwish - While Your Lips Are Still Red [HD 720p]



questo è il video originale di While Your Lips Are Still Red dei Nightwish

Nightwish-While your lips are still red

Finchè le tue labbra sono ancora rosse


Piccole dolci parole fatte per il silenzio
Non parlare
Giovane cuore per amore
Non struggerti
Capelli scuri per cogliere il vento
Non per velare la vista di un mondo freddo
Bacia finchè le tue labbra sono ancora rosse
Finchè lui è ancora in silenzio
Riposa finchè il petto è ancora inviolato,svelato
Tieni un'altra mano finchè la mano è ancora senza un attrezzo
Annega dentro gli occhi finchè sono ancora ciechi
Ama finchè la notte nasconde l'abbagliante alba....
Il primo giorno d'Amore non torna più
Un'ora di passione non è mai un'ora persa...
Il violino,la mano del poeta....
Ogni cuore che si gela suona la tua melodia con cura
Bacia finchè le tue labbra sono ancora rosse
Finchè lui è ancora in silenzio
Riposa finchè il petto è ancora inviolato,svelato...
Tieni un'altra mano finchè la mano è ancora senza un attrezzo....
Annega dentro gli occhi finchè sono ancora ciechi...
Ama ficnhè la notte nasconde l'abbagliante alba....


15/02/2011

Eccomi di nuovo qui...è passato un po di tempo...e ritoro cosi sottovoce oggi....il gioro dopo la celebrazione dell amore....con un regalo x voi ma donatomi da un amico che ha reso quel giorno triste e solitario n po piu gioioso.....

martedì 11 gennaio 2011

Rimango in Attesa..... (sfogo di Gessica a Gessica)

Il titolo del mio blog è "La Ragazza Di Nessuno"...ed è proprio così che mi sento...questo è quello ke sono...forse nn lo sono mai stata davvero...anche se..un paio di volte mi ci sono sentita...ero di qualkuno, questa era la sensazione ke provavo dentro...ed era rassicurante...mi faceva sentire sicura,xkè c'era qualkuno che mi voleva,qualkuno che mi amava..o almeno io credevo fosse così...ma che cmq mi dava la sensazione di appartenergli...nn dovrebbe essere così...nn dovrebbe funzionare in questo modo...nn dovrei aggrapparmi a qualcuno o qualcosa x sentirmi protetta e amata....nn dovrei aver bisogno di una persona o delle sue parole x potermi sentire qualcuno che vale...ho amato come nn mai,ho creduto di amare uomini,ho donato loro il mio cuore e il mio animo,amandoli intensamente e senza freni ne remore giorno dopo giorno...e di questo nn mi pento minimamente...nn rimpiango nulla,nemmeno un singolo momento,un singolo respiro fatto,un singolo bacio dato...e mai lo farò...mai...l unica cosa che davvero rimpiango...ed è un rimpianto doloroso ,forse il dolore piu grande che io abbia mai provato nella mia giovane vita...è il rimpianto di nn aver mai amato come avrei dovuto,nel modo giusto,nel modo in cui meritava di essere amata davvero la persona piu importante della mia vita...Me Stessa! Mi odio nn sapete quanto x questo...la mia mancanza d'amore e comprensione x me stessa....il poco rispetto ke ho avuto e la poca coerenza col mio pensiero mi fanno soffrire immensamente....Dicono che il cuore nn si può davvero spezzare,xkè la scienza ci dice che il cuore è solo un muscolo,ha la funzione unica di far pompare il sangue...e che l'amore è semplicemente uno stato apparente dovuto a qualche sostanza dal nome impronunciabile prodotta dal nostro cervello che ci fa credere di essere innamorati....Per chi ragiona così abbiamo solo una parola una definizione: "Cinismo"....ma in realtà è solo "Razionalità"....e penso che chi è razionale sia piu realistico di fronte alla vita....sicuramente sa come affrontare le cose della vita,le sfide,i dolori senza cadere in vortici complessi di sentimenti indefinibili che cambiano a seconda della giornata che si vive....gironi infernali di pensieri e domande alle quali nn sappiamo mai dare risposte....ma credo anche che chi è Razionale...bhe si perde molto....nn vede il vero paesaggio...gli manca sempre un pezzetto di quel paesaggio che è la vita,quel pezzetto di orizzonte che rimane nascosto ad un occhio razionale...ma che si rivela in tutto il suo splendore agli occhi di un sognatore...sognatore si..sembra banale e inutile a volte forse infantile....ma il sognatore è quello che davvero vive la vita e le emozioni a pieno...senza remore senza timori...pur essendo impauriti e indecisi....Io ho sempre fatto questo...Ho sempre vissuto la mia vita da sognatrice...una volta timorosa delle emozioni e della intimità...ora cresciuta desiderosa di vivere tutto completamente,intensamente ogni emozione ogni occasione ogni esperienza che mi si presenta....nn voglio perdermi nulla,mi prendo tutto ciò che voglio...voglio provare tutto ogni amore,ogni felicità ogni sorriso,ma soprattutto ogni dolore,ogni ferita,ogni lacrima...ma sono proprio quest'ultime che mi rendono quella che sono,che mi fanno sentire viva e capace di provare sentimenti ed emozioni vere e pure..capaci di far nascere una lacrima amara che riga il mio viso come una goccia di sangue che bagna il mio cuore lacerato....lacerato,si...ma sempre proto a fare il prossimo battito...Molte persone sono passate nel mio cammino...hanno vissuto un pezzo della mia vita...ma mai nessuna ha davvero camminato con me e mai nessuno ha vissuto con me....nessuno mai ha davvero capito e conosciuto Gessica maiiiii....ed è doloroso....spesso lo ammetto è stata colpa mia,nn mi sno aperta x timore...ma la maggior parte delle volte è stata colpa degli altri che nn hanno mai avuto la sensibilità di dedicare un po del loro tempo per scoprire la vera me!  Ma nn fa niente....essendo io sognatrice rimango dell'idea...della mia convinzione che là fuori c'è un'animo sensibile che renderà possibile finalmente la mia scoperta...la mia uscita nel mondo vero.....Io rimango in attesa.....