mercoledì 22 dicembre 2010

Era il tardo pomeriggio quando mi parve di aver trovato la casa giusta.
Avevo camminato per circa 1 miglio,i tacchi delle scarpe erano consumati e mi erano venute le bolle dietro i talloni.
Provavo un senso di smarrimento;ed ecco qua,la statua di un moretto con un anello di ferro in mano,quella era la casa,tutte le persiane erano chiuse,e c'era una breve gradinata che portava a un grosso portone....
C'era una maniglia di campanello,lustra e dorata,che fuoriusciva dalla bocca di un animale di ferro - che inseguito capii era un leone.
Tirai pian piano,e poi più forte,e in qualche posto all'interno udii un leggero tintinnio.
Rimasi lì in piedi con le braccia conserte;sopra il portone v'era una lunetta,una specie di spioncino....stavo per tirare di nuovo il campanello,quando lo spioncino si aprì ,e una voce disse :"Si?".
Sarebbe stato inutile spiegare qualcosa che non avevo nemmeno pensato di formulare;mi venne in mente di fare un gesto disperato;mostrai l'orologio.
Vi fu un silenzio;il portone si aprì forse per mezzo palmo,e una piccola mano - di un una donna - si sporse fuori e rimase col palmo in su come a dire - mettilo qui -; io vi misi l'orologino;vidi che il portone era agganciato con una grossa catena d'acciaio;mentre veniva richiuso con un colpo.
Ecco qua,anche l'orologio se n'era andato;l'orologio che avrei potuto trasformare in una cena e in un letto;restavo lì incapace di muovere un piede,indolenzita in tutto il corpo,con un'improvvisa voglia di fare pipì e di mettermi a correre.
Stavo già per alzare il pugno,pronta a tempestare di pugni il portone,quando si aprì per metà e un ometto - grasso con gli occhi insonnoliti,i radi capelli gialli in disordine e i baffi spioventi - allungò verso di me una mano che teneva l'orologio.
Era Mr Flegel....
Mi chiese:" Dove lo hai avuto questo?".
"Me lo ha dato Zia Letty" - dissi io.
Mr Flegel disse solo :" Vieni dentro".
Mi trovai in un corridoio piuttosto buio,con un grande attacca panni con uno specchio,un porta ombrelli cinese,un morbido tappeto sul pavimento e ,in fondo v'era un vasto salotto con le tende tirate,pieno di mobili pesanti.
Era troppo buio per distinguere bene le cose,ma sentii l'odore di cipria,di cera per mobili,di acre fumo di sigaro e di whisky versato.
Per quanto si possa arieggiarlo e pulirlo,nel salotto di un casino quest'odore rimane sempre;e sempre l'odore di donne....quello....e sentore di fiati grevi,s'impregnano nelle tappezzerie e nei muri.
Dopo un po di tempo,non lo si nota quasi più....
In 5 minuti;dopo una fumante pisciata,stavo dando fondo a un'enorme scodella della più deliziosa pietanza che avessi mai mangiato.
Mr Flegel continuava a tirarsi i baffi;disse che avrei dormito con Trudy e domattina avrebbe preso una qualche decisione a mio riguardo.
non mi importava se mi avessero venduta come carne da macello o se mi avessero gettata nella strada;ero piena di cibo e sorseggiavo il caffè con la panna....
<Tratto da "Le memorie di una Maitresse Americana" di Nell Kimbal

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